**Gli allenatori che hanno fatto la storia dell'Inter**
Nella storia dell'Inter, gli allenatori hanno sempre avuto un ruolo chiave. Hanno incarnato la determinazione, la visione tattica e la passione di una società alla costante ricerca della gloria. Ripercorriamo alcuni dei nomi più noti, da Simone Inzaghi, l'attuale tecnico nerazzurro, ai grandi maestri del passato, raccontando le loro gesta e il contributo essenziale che hanno dato alla causa nerazzurra.
**Simone Inzaghi**
Simone Inzaghi è arrivato sulla panchina dell'Inter il 3 giugno 2021, subentrando ad Antonio Conte dopo la conquista dello scudetto da parte dei nerazzurri nella stagione precedente. Fin dal suo arrivo, Inzaghi ha dimostrato di saper proseguire il percorso competitivo del club, mantenendolo tra le squadre protagoniste sia in ambito nazionale che internazionale. Sotto la sua guida, l'Inter ha conquistato uno scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane, dimostrando una particolare abilità nel gestire le competizioni a eliminazione diretta. Inoltre, il tecnico ha riportato l'Inter a disputare una finale di Champions League nella stagione 2022/2023, un traguardo che mancava dal 2010, confermando il valore del suo lavoro nel consolidare l'identità e la competitività della squadra.
**Antonio Conte**
Antonio Conte è arrivato sulla panchina dell'Inter alla fine di maggio 2019, chiamato a risollevare il club dopo anni di risultati altalenanti. Nonostante il suo passato sulla panchina della Juventus, Conte è capace di unire il popolo interista grazie al carattere grintoso e al lavoro maniacale sul campo. Il suo sistema di gioco, basato sul 3-5-2, diventa fin da subito un marchio di fabbrica: difesa solida, grande pressione sugli esterni e una cultura del lavoro intensissima. Il campionato 2019-2020 si conclude al secondo posto, dando però segnali di crescita importanti e portando i nerazzurri a disputare una finale di Europa League persa contro il Siviglia. Nella stagione successiva, Conte trasforma definitivamente l'Inter in una squadra affamata di vittorie. Giocatori come Romelu Lukaku, Lautaro Martínez e Nicolò Barella crescono in maniera esponenziale, portando l'Inter a conquistare uno scudetto atteso da più di un decennio. Questo successo segna un punto di svolta, interrompendo l'egemonia della Juventus. Conte dimostra così la propria abilità nell'ottenere il massimo dai giocatori a disposizione, curando in ogni minimo dettaglio la fase difensiva e la transizione offensiva. È un trionfo che ridona alla Beneamata lo spirito vincente di cui sentiva tanto la mancanza.
**Luciano Spalletti**
Prima dell'era Conte, è toccato a Luciano Spalletti il compito di traghettare l'Inter verso la Champions League dopo anni di assenza dalla massima competizione continentale. Il tecnico di Certaldo approda in nerazzurro nel 2017, reduce dalle buone stagioni con la Roma. Spalletti dà un'identità precisa alla squadra, riuscendo a creare un gruppo più solido rispetto al recente passato. Il suo 4-2-3-1 si fonda sulle qualità di Mauro Icardi, Ivan Perišić e Marcelo Brozović, guidando la squadra verso il quarto posto nel 2018, con un clamoroso match di fine campionato contro la Lazio che regala l'accesso in Champions nei minuti finali. L'Inter di Spalletti non è sempre scintillante, ma dimostra di poter competere a buoni livelli. Nella seconda stagione, riesce nuovamente a centrare il quarto posto e la conseguente qualificazione in Champions League, pur non riuscendo a fare il salto di qualità auspicato. Malgrado alcune tensioni interne, il lavoro di Spalletti pone basi importanti per chi arriverà dopo di lui. Sarà proprio Conte, infatti, a ereditare una squadra rinforzata e abituata a lottare per i primi posti.
**José Mourinho**
Non si può parlare di allenatori dell'Inter senza nominare José Mourinho, "lo Special One" che ha scritto pagine indimenticabili nella storia nerazzurra. Mourinho si insedia sulla panchina interista nel 2008, raccogliendo il testimone da Roberto Mancini. Già al primo anno, vince lo scudetto, ma è nella seconda stagione (2009-2010) che compie un'impresa straordinaria: il Triplete. Con la conquista di Campionato, Coppa Italia e Champions League, l'Inter di Mourinho entra nella leggenda del calcio italiano ed europeo. Leader carismatico, abilissimo stratega, Mourinho riesce a creare un legame unico con i suoi giocatori, forgiando un gruppo compatto, disposto a tutto pur di raggiungere l'obiettivo. L'Inter del 2010 – con figure chiave come Diego Milito, Wesley Sneijder, Javier Zanetti e Samuel Eto'o – esprime un calcio pragmatico, votato al sacrificio e capace di gestire i momenti più critici grazie all'esperienza e alla solidità tattica. La vittoria al Camp Nou in semifinale di Champions (seppur con una sconfitta di misura, 1-0, dopo il 3-1 dell'andata) è il manifesto di questa mentalità: difesa eroica in inferiorità numerica, cinismo e una forza emotiva inscalfibile. Dopo la magica notte di Madrid, Mourinho saluta l'Inter e approda al Real Madrid, lasciando tuttavia un'eredità che i tifosi non dimenticheranno mai.
**Roberto Mancini**
Altro nome indelebilmente legato all'Inter è Roberto Mancini, che ha guidato il club in due distinti periodi. Nel primo (dal 2004 al 2008) è l'artefice di una vera e propria rinascita nerazzurra: con lui, l'Inter torna finalmente a conquistare trofei, mettendo in bacheca tre scudetti consecutivi (incluso quello a tavolino del 2006, dopo Calciopoli) e due Coppe Italia. Tatticamente fluido, Mancini valorizza giocatori come Zlatan Ibrahimović, Dejan Stanković ed Esteban Cambiasso, creando una squadra che in Italia detta legge. Tuttavia, il rendimento in Champions League non è altrettanto brillante, portando la società a optare poi per l'ingaggio di Mourinho. Nel novembre 2014, Mancini torna sulla panchina interista per cercare di riportare il club ai fasti del recente passato. Il secondo periodo è però contraddistinto da un campionato sempre altalenante, nonostante qualche colpo di mercato importante come l'acquisto di Geoffrey Kondogbia e Ivan Perišić. Pur non raggiungendo risultati eclatanti, Mancini pone comunque alcune basi che verranno sfruttate negli anni successivi, restituendo alla squadra un minimo di solidità e una mentalità più offensiva rispetto a quanto visto nei periodi precedenti.
**Helenio Herrera**
Tornando indietro nel tempo, uno dei più grandi allenatori nella storia non solo dell'Inter ma dell'intero panorama calcistico mondiale è senza dubbio Helenio Herrera, soprannominato "Il Mago". Arrivato nel 1960, Herrera rivoluziona la mentalità della squadra introducendo metodologie di allenamento all'avanguardia e, soprattutto, una visione tattica moderna, incentrata sul pressing e sulla compattezza difensiva. Con lui nasce la "Grande Inter" degli anni Sessanta, che domina in Italia e in Europa grazie a campioni come Giacinto Facchetti, Luis Suárez (che poi diventerà a sua volta allenatore nerazzurro), Sandro Mazzola e Jair. Herrera conquista tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, rendendo l'Inter una vera e propria macchina da guerra, in grado di coniugare un calcio accorto con giocate spettacolari sulle fasce. La sua eredità è stata enorme anche dal punto di vista psicologico: fu uno dei primi allenatori a curare la comunicazione, i rapporti coi media e la mentalità vincente del gruppo. Ancora oggi, quando si parla di Inter, molti tifosi ricordano con nostalgia le vittorie targate Herrera, consapevoli di essere stati protagonisti di un'epoca irripetibile.
**Giovanni Trapattoni**
Un'altra leggenda della panchina che ha lasciato il segno a Milano è Giovanni Trapattoni. Dopo aver vinto tutto con la Juventus, il "Trap" approda sulla sponda nerazzurra nell'estate del 1986. In poco tempo, restituisce all'Inter un'identità forte e un'organizzazione difensiva impeccabile. Il vero capolavoro arriva nel 1988-1989, la cosiddetta stagione dei "record": l'Inter conquista lo scudetto totalizzando 58 punti (quando la vittoria valeva ancora 2 punti) e stabilendo primati che resisteranno a lungo. Giocatori come Lothar Matthäus, Jürgen Klinsmann, Andreas Brehme, Aldo Serena e Nicola Berti incarnano il carisma e la forza di una squadra arrembante e unita. Con Trapattoni, l'Inter vince anche la Supercoppa italiana nel 1989 e la Coppa UEFA nel 1991, in un periodo in cui le competizioni europee erano estremamente competitive. Il "Trap" lascia un'impronta indelebile
引用元 : L’Inter e i suoi condottieri: un viaggio tra le panchine nerazzurre e i momenti chiave